Ci ha lasciato il Prof. Tommaso Leo
Il 16 giugno scorso, dopo breve malattia, il prof. Tommaso Leo ci ha lasciato. Viene a mancare uno dei fondatori di questa Società e componente del primo Consiglio direttivo.
Il 16 giugno scorso, dopo breve malattia, il prof. Tommaso Leo ci ha lasciato. Ha lasciato sua moglie Etta, i figli Agnese e Giacomo, ha lasciato la comunità accademica di Ancona e dell’Italia tutta. Viene a mancare uno dei fondatori di questa Società e componente del primo Consiglio direttivo. La SIAMOC si inchina al passaggio del suo feretro e lo saluta con gratitudine.
Tommaso, nato a Roma il 24 marzo 1944, si è formato alla Sapienza nella prestigiosa scuola romana di Controlli Automatici del prof. Antonio Ruberti e, nei primi anni settanta, insieme al prof. Petternella ed in collaborazione con i colleghi Salinari, Bertuzzi e Vitelli, ha per primo intrapreso in quella sede attività di ricerca in Bioingegneria. Ha incominciato con studi su veicoli esapodi in un coraggioso esercizio di bionica per poi dedicarsi all’analisi del movimento umano. Verso la fine di quel decennio ha condiviso con Velio Macellari dell’Istituto Superiore di Sanità una grande intuizione: utilizzare le tecnologie optoelettroniche, nonché gli strumenti di calcolo a basso costo, resesi in quel momento disponibili sul mercato, per la progettazione e realizzazione di un sistema stereofotogrammetrico dedicato, in particolare, al monitoraggio del movimento umano. Nacque così il sistema CoSTEL (Coordinate Spaziali mediante Transduttori Elettronici Lineari). Fu una vera rivoluzione e motore per iniziative analoghe in altre parti di Italia e del Mondo.
Nel 1981 Tommaso è professore ordinario di Controlli Automatici ad Ancona e in quella sede è referente per la Bioingegneria. La sua curiosità per le innovazioni tecnologiche unita ad una grande capacità organizzativa hanno caratterizzato il suo modo di affrontare e risolvere problemi complessi cercando di inquadrarli in un rigoroso contesto metodologico di impostazione sistemistica. Queste sue caratteristiche insieme, naturalmente, alla sua produzione scientifica gli sono valse l’apprezzamento della Bioingegneria Italiana e internazionale come testimoniano ad esempio i tanti progetti nazionali ed europei di ricerca da lui coordinati e l’organizzazione, insieme al prof. Giacomo Rizzolatti, della Scuola di Bioingegneria di Bressanone sulla “Bioingegneria della Riabilitazione”.
La sua attenzione per la didattica e per le esigenze di apprendimento e di aggiornamento degli studenti sono un’altra caratteristica fondamentale che ha contraddistinto la sua attività di docente e che negli ultimi anni lo ha visto molto attivo nei settori del long life learning e, più in generale, dell’e-learning.
E’ stato tra i primi, nella nostra comunità, ad avere accesso ai fondi Europei. Già a partire dall’inizio degli anni 90 ha coordinato i seguenti progetti:
- Standardizzazione dei protocolli di analisi del movimento (progetto CAMARC-II)
- Accreditamento dei laboratori di Analisi del Movimento (progetto ABCMALE)
- Life-Long-learning nel settore dell’analisi del movimento (progetto MODASPECTRA)
Le tematiche affrontate e i risultati ottenuti sono incredibilmente, pur essendo passati due decenni, oggetto di interesse per la comunità scientifica del settore. Molte sono le citazioni di quei progetti e le richieste, ancora oggi, di copie dei cosiddetti deliverables.
L’ultimo contributo dato da Tommaso a questa comunità è consistito nella sua attiva e ispirante partecipazione alla fase istruttoria della “Conferenza nazionale di consenso sulla appropriatezza clinica e metodologica dell’analisi strumentale del cammino con particolare riferimento alle applicazioni in medicina riabilitativa”. E’ probabilmente in occasione della riunione tenutasi a Bologna su questo tema il settembre scorso che molti di noi hanno avuto l’ultima e definitiva occasione di incontrarlo.
Possiamo concludere, senza timore di essere smentiti, che la realizzazione del sistema CoSTEL e i progetti internazionali sopra citati, con speciale riferimento al progetto CAMARC, hanno rappresentato due pietre miliari nella storia dell’analisi del movimento umano e che queste collocano Tommaso Leo in posizione preminente fra quanti hanno contribuito a quella stessa storia.
Raccogliamo la sua eredità e, così facendo, ci impegniamo a darle degna continuazione.
Sandro Fioretti e Aurelio Cappozzo